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mercoledì 20 marzo 2013

La seconda vita di un capannone industriale

Resa operativa la prima parte del Brin69. Il grosso edificio è appena rinato recuperando la struttra risalente ai primi del novecento e che per anni ha ospitato un opificio. Dopo la chiusura nei decenni passati, oggi ritorna a nuova vita e con nuovo scopo. Il rinnovamento passa per materiali moderni che tra le altre cose, mettono in evidenza le antiche strutture portanti dell'edificio  quindi conservandone le memorie storiche. La struttara, pensata per la produzione di beni e servizi  come uffuci e locali commerciali, si sviluppa su tre livelli e copre una superfice di 110.000 mc. All'interno si sviluppa un vero e propio giardino pensile. Al momento una parte è occupata dal gruppo ALMAVIVA, mentre altri spazi siti un un edificio contiguo sono stati acquistati dall'Università degli studi di Napoli L'Orientale, per farne residenze universitarie.   Il progetto risulta al momento uno dei pochi in via di arrivo appartenente al più vasto progetto di riqualificazione chiamato Naplest, che vede un massiccio recupero dell'ex zona industriale nell'area orientale cittadina. In questo grande progetto di recupero rientra anche il completamento del Centro Direzionale che al momento risulta ancora fermo.



http://www.youtube.com/watch?v=s7yXE1oEFIE


sabato 9 marzo 2013

Lettera aperta (ma non troppo) al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris

Da abecedario urbano:



C c (Città della Scienza)

Caro Sindaco,

siamo un gruppo di giovani tra architetti, neo laureati e laureandi in architettura, abbiamo una semplice domanda che da qualche tempo riempie i nostri discorsi: nella nostra città qual è il valore economico del nostro tempo e delle nostre idee?

Viviamo passivamente il susseguirsi degli eventi. La nostra città va in una direzione, noi ci formiamo per andare verso un’altra. La metà dei nostri colleghi scappa e cerca fortuna all’estero. L’altra parte è disoccupata. Una piccolissima percentuale si arrangia come può. Siamo un gruppo eterogeneo per provenienza sociale, esperienze maturate nei primi anni di lavoro e durante il corso di studi ma siamo tutti unanimemente convinti che le cose possano cambiare, se ci impegniamo per farlo. Il vero cambiamento è rappresentato dalle nostre speranze. Noi crediamo in un futuro in cui il nostro tempo e le nostre professionalità non vengano offese dalla distratta gestione politica che ci lascia sfuggire via dove i giovani rappresentano un valore, non una criticità. Quello che è successo alla Città della Scienza ci muove a scriverle. Siamo stanchi che l’agenda politica della nostra città sia sancita dai delinquenti. Non è possibile fare un programma di sviluppo urbano poiché l’agire del Comune è soltanto un lento incedere da un’emergenza ad un’altra. Il progetto per la rigenerazione di Napoli è un’utopia neanche più immaginabile. Quello che è successo a Bagnoli rappresenta un’opportunità per il suo mandato e per la nostra città. Già questo fa venire i brividi poiché solo un atto criminale può rappresentare potenzialità sfruttabili nella nostra realtà. Agghiacciante! Comunque, questo è lo stato dei fatti. Ricostruire la Città della Scienza non è una priorità, in una città senza case per i suoi abitanti bisognosi, senza infrastrutture adeguate per una città metropolitana, eppure non possiamo che farlo! Dobbiamo farlo poiché la comunità urbana ed il senso di identità collettiva si forma intorno ai ‘simboli’, ai monumenti, cosa che, nella contemporaneità è rappresentata anche dalla Città della Scienza. Veniamo al punto. Noi giovani siamo qui ad offrire il nostro tempo, le nostre idee. La Città della Scienza deve essere il luogo per il Forum delle Culture che presto sarà a Napoli. Togliere le macerie al più presto e dentro quelle mute mura deturpate dalla violenza del fuoco deve risorgere un grande padiglione temporaneo pronto ad accogliere gli eventi principali del Forum. In una città in cui il temporaneo è sempre inteso definitivo, diamo un valore condiviso alle parole. Una struttura leggera, come quelle per i palchi per i concerti che Lei ben conosce, coperta con un semplicissimo tendone plastico. La forza del volume che rinascerà dalla cenere sarà monito per il mondo, Napoli rinasce, IMMEDIATAMENTE! L’unica risposta efficace sarà una risposta RAPIDA! L’immagine della nostra città non può essere affidata ad un cumulo di macerie. Dove dovrà sorgere la ‘nuova’ Città della Scienza non lo sappiamo, l’Albergo dei Poveri…ricostruirla lì “dov’era e com’era”…questo merita un approfondimento necessario alla delicatezza della situazione. Non è una decisione che può essere presa sull’onda dell’emergenza.

Noi crediamo che si debba dare una risposta ferma e chiara alla città, al nostro paese. Non abbiamo denaro da offrire per la ricostruzione ma abbiamo tempo, passione ed idee da regalare alla nostra città. Siamo pronti a prenderci cura della nostra città, senza interessi economici e senza velleitarie speranze!

Marianna Ascolese, Paola Brancaccio, Federica Bruno, Alberto Calderoni, Cinzia Compagnone, Vittorio Di Giuseppe, Giorgia Di Mauro, Giusy Elefante, Monica Erra, Fabrizio Fasolino, Maria Ludovica Gasparini, Alessandra Salerno, Alessandro Schetter.